“Un elemento che credo sia necessario oggi è il coraggio”: Alessio Foderi, giornalista, racconta l’esperienza di finalista dal festival Scene di Paglia

“Un elemento che credo sia necessario oggi è il coraggio”: Alessio Foderi, giornalista, racconta l’esperienza di finalista dal festival Scene di Paglia

Confesso di aver partecipato a questo concorso per pura passione. Ho un percorso più giornalistico che teatrale. Sin da piccolo, però, mi sono avvicinato al mondo del palcoscenico, prima come attore poi come spettatore fino all’ambizione di voler appunto divenire critico. Così ho subito risposto al bando di “Lettera 22” e con sommo stupore sono arrivato fra i finalisti con una recensione di uno spettacolo che mi aveva colpito molto: “Settimo Cielo” di Caryl Churchill, andato in scena al Teatro India di Roma. Subito dopo la notizia della finale ho fatto le valige per Piove di Sacco, in provincia di Padova, per la rassegna “Scene di paglia, il festival dei casoni e delle acque”. Una realtà che non conoscevo, con molte finestre su compagnie sperimentali e con un tema – quello di questa edizione – che mi sta molto a cuore: gli “s-radicamenti”. Così, nei giorni del festival mi sono perso fra le storie che ho visto, le persone che ho incontrato ed i luoghi del piccolo paese veneto alla ricerca del significato del rapporto fra radici e territori. Perché sì, l’unità dello spazio è fondamentale anche a teatro. E di questo ho parlato con un ospite speciale: Marco Martinelli. Come spesso accade ciò che si incontra nel cammino inaspettatamente è la parte più bella. Infatti credo che per poter fare questo mestiere si debba ancora possedere la capacità di stupirsi. Nel mio caso è stata questa bellissima conversazione sul teatro con questo grande maestro e sulla sua scuola delle Albe. Ne sono stato rapito e ho deciso di raccontarlo con un’intervista particolare, sperimentale un nuovo stile e farla partecipare alla fase finale del concorso, pur essendo avvertito che la giuria avrebbe preferito una recensione. Ho deciso comunque di inviare il mio esperimento, perché un altro elemento che credo sia necessario oggi è il coraggio. Il pubblico cambia, le piattaforme cambiano, il linguaggio fa altrettanto. Opinione prettamente personale: la critica potrà sopravvivere solo se saprà parlare allo spettatore e quindi avrà il coraggio sperimentare nuove formule. Di questo e tante altre cose inerenti la scena contemporanea si è parlato a Padova, durante la cerimonia di premiazione e chiusura del premio. Ultima tappa di questa avventura, per cui ringrazio tutta l’organizzazione.

Tristan

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